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2006 – Tour Europeo: Amsterdam

Tour Europeo Vienna, Bratislava, Czestochowa, Crocova, Berlino, Amsterndam

Partenza da Massarosa il 22 aprile con arrivo ad Amsterdam il 12 maggio. Km 3252 – giorni 21 con una media giornaliera di 162 km.

Pensare di arrivare a Capo Nord passando dalla Polonia per giungere al Santuario della Madonna di Czestochowa sarebbe stato un tour troppo lungo, e ormai avevo maturato, che sempre nei miei viaggi doveva esserci un Santuario Cattolico. E, la Madonna nera era un mio obiettivo.

Mi accordai, sempre con ANIAD per pubblicare il diario di viaggio e preparai il Tour: Pistoia, Bologna, Padova, Treviso, Udine, (ITALIA) Villach, StVeit, Judenburg, VIENNA, (AUSTRIA) BRATISLAVA, Prievidza, (SLOVACCHIA) NowyTarg, Wadowice, CZESTOCHOWA, CRACOVIA, Poznan (POLONIA) BERLINO, Magdenburg, Osnabruck, (GERMANIA) Deventer, Lelystad Den Helder, Alkamar, AMSTERDAM (OLANDA)


Come ogni anno, gli ultimi giorni prima della partenza sono stati molto frenetici (anche se dovrei ormai cominciare ad esserci abituato), perchè non sempre conciliare lavoro, allenamenti, organizzazione e vita privata è facile come può magari sembrare. Ma piano piano il giorno della partenza è arrivato … e così finalmente sono partito dalla piazza del comune di Massarosa. Al contrario degli anni scorsi la partenza è stata programmata di sabato per avere una maggiore affluenza di persone e in special modo da parte dei ragazzi. C’è stata una piccola cerimonia con presenti il sindaco Fabrizio Larini, l’assessore allo sport Claudio Marlia, l’USL, le Dr.sse Rosa Maria Meniconi e Stefania Bertoli del centro Diabetologico, la neonata Associazione Diabete Versilia, il presidente della Federazione ciclistica della Toscana, due squadre ciclistiche di ragazzi, le donne professioniste della Michela Fanini, i miei amici, la gente del paese, la stampa, la televisione e i vigili che hanno fatto da apripista per i primi 10 Km della ciclopedalata organizzata per accompagnarmi. Il primo giorno si è rilevato subito insidioso attraversando l’Appennino da Pistoia a Bologna e anche perché i primi giorni anche se sei allenato devi prendere il ritmo e psicologicamente non sei ancora al 100%. Dopo quattro giorni sconfino in Austria attraversando le Alpi “che spettacolo!!!”. Non essendo più in Italia e sapendo solo qualche parola d’inglese si aggiunge una avventura in più : farsi capire anche a gesti!!! Divertente ma alcune volte anche un po’ comica.



Nelle campagne Austriache da notare le case talmente raffinate che sembrano cartoline al contrario della Slovacchia in cui vedi più povertà ma con persone più accoglienti che si meravigliano che tu possa passare di là. Le loro capitali Vienna e Bratislava sono bellissime, non era previsto passare da Vienna ma ero in anticipo e mi sarei perso qualcosa con il suo prater e la sua ruota incantevoli. A Bratislava mi ricorderò anche della caduta in bici che per evitare una automobile finisco orizzontalmente nelle rotaie del tram ( qua le città sono piene di rotaie ) ma per fortuna cado quasi da fermo quindi me la cavo con lievi sbucciature ai ginocchi e tanta paura ben visibile anche dallo stick della glicemia di un’ora dopo in netta ascesa.

L’entrata in Polonia è un susseguirsi di emozioni (la nazione che più mi è rimasta nel cuore): a NowyTarg i principali dell’albergo dopo averci fatto un po’ d’amicizia, al mattino seguente non mi fanno pagare niente e mi dicono : “vai a Czestochowa e prega anche per noi”, a Wadowice casa natale del Papa Karol Wolityva ti sentivi un po’ in Italia, a Cracovia dove sono arrivato un giorno d’anticipo c’era ad attendermi il presidente dell’ANIAD Gerardo Corigliano con sua moglie e due suoi amici (quasi un rituale dei miei giri dopo le accoglienze nella sua Napoli nel 2004 e a Santiago de Compostela nel 2005) e i miei genitori con cui ho trascorso l’unico giorno senza bici a visitare la città,a Czestochowa luogo di fede e tappa principale del giro (ogni mio giro programmo sempre di visitare un santuario) dove ho ringraziato personalmente la Madonna per avermi aiutato a realizzare i miei sogni.

Tutto procede per il verso giusto ma passato Poznan vicino al confine col la Germania mi accorgo di avere un cerchio crepato (dal giorno prima la ruota non era più lineare) così con un po’ di batticuore arrivo a Berlino ma è sabato ed i negozi sono tutti chiusi. Dopo tante domande bike shop? bike shop? trovo un italiano che mi accompagna ad un negozio ma stranamente non hanno un cerchio compatibile con la mia bicicletta “incredibile !!!”. Dopo una ricerca accurata ne trovano uno un po’ ballerino (ma sempre meglio di quello crepato) con cui ci viaggio per circa 300 km. Risolvo definitivamente il problema Lunedì sera trovando un negozio della marca della mia bicicletta “Che sollievo!!!”. Anche se ho avuto questo inconveniente Berlino l’ho visitata domenica mattina e non avrei mai pensato che mi sarebbe dispiaciuto così tanto lasciarla per proseguire il mio cammino ( non c?è solo la porta di Brandenburgo ).


Appena sconfinato in Olanda capisci subito che è la nazione per eccellenza della bicicletta con due piste ciclabili ai lati di ogni strada. Stupendo il ponte di 25 km in mezzo al mare che collega la regione Levooland alla Norrd holland. Da ricordare un incontro a Lelystadt con una signora che a fine conversazione mi dice che mi metterà sul giornale locale, non volendo mi ero fermato davanti ad una redazione TV giornalistica. Un po’ incredulo dopo il mio arrivo, a casa mi arriva il giornale con l’articolo. E poi immensi prati di tulipani di più colori ed la sua capitale Amsterdam “che meraviglia!!!”.

Vorrei sottolineare l’entusiasmo delle persone incontrate per strada che mi domandavano: ” Are you Diabetes ?” Ed io rispondevo con gioia: “YES, DIABETES NO LIMITS”



Rispetto ai precedenti giri quest’anno ho sofferto meno per svariati motivi che qui vi elenco:
– Una migliore condizione fisica. (Il 26 gennaio scorso mi sono infortunato sul lavoro e dovendo portare le stampelle ho dovuto stoppare i miei allenamenti in bicicletta per un mese … questo anche se non si direbbe mi ha giovato … la dimostrazione che non tutto il male viene sempre per nuocere)
– Una maggiore esperienza
– Un percorso più agevole (è vero che ho fatto più km degli altri anni, ma con meno salite)
– Tempo meteorologico più che accettabile (ho trovato solo un giorno pessimo)
– L’aiuto del gps (nell’incertezza ti aiuta a scegliere la strada giusta).

La glicemia in questi giorni si è mantenuta su valori più che soddisfacenti, durante l?attività fisica ottima, qualche iperglicemia durante la notte. Facevo tra i 10 e i 12 stick il giorno e il fabbisogno d?insulina è calato quasi del 50 %. La mia giornata tipica consisteva nello svegliarsi di buon ora la mattina (circa alle 6.00), di fare una buona colazione (glicemia permettendo) per poi partire in bicicletta. Durante la giornata la mia alimentazione era a base di panini alternati con cioccolata, miele, marmellata e frutta. La sera verso le 18.00 cominciavo a cercare l’albergo nel luogo dove mi trovavo volta per volta e poi andavo al ristorante.

Il prossimo anno? Ci sto già lavorando.

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