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Salvaguardia del creato

Sostenere il messaggio della salvaguardia del Creato

Alcuni dati informativi sulla salvaguardia del creato: cosa sta accadendo al nostro pianeta? E’ vitale, oggi, imparare a guardare e a scegliere stili di vita diversi che aiutano a difendere il Creato e a preparare un futuro sostenibile.

I dati, sono impressionanti e ci pongono difronte ad un’emergenza mondiale.

Riscaldamento globale e cambiamento climatico…

Da “Global Warming of 1.5 ºC”, ultimo report dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) dicembre 2018, durante la 24 esima Conferenza sul cambiamento climatico organizzata in Polonia a Katowice: L’IPCC è un team scientifico di ricerca sul cambiamento climatico creato dall’ONU. Il suo ultimo studio parte dagli accordi di Parigi del 2015, con cui i 195 paesi sottoscrittori si impegnavano a ridurre le emissioni di gas serra.
L’obiettivo stabilito era contenere l’aumento della temperatura mondiale previsto da qui al 2030 a +1,5°C. Superarlo significa attivare effetti devastanti sul mondo sull’intensità e sulla frequenza di eventi estremi (solo nel 2012 si sono verificate a livello mondiale circa 310 catastrofi naturali, come terremoti, uragani, inondazioni e siccità, le quali hanno causato la morte di 9.300 persone e fatto 106 milioni di sinistrati); su risorse, ecosistemi, biodiversità, sicurezza alimentare, città, turismo e rimozione del carbonio.
Per restare al di sotto dei 2°C, ad un prezzo gestibile, le nostre emissioni di gas serra, sul piano mondiale, dovrebbero diminuire dal 40 al 70% tra il 2010 ed il 2050, e scendere a zero almeno entro il 2100.

Barriera corallina

Un’altra grave conseguenza del cambiamento climatico è la scomparsa (già in atto) della barriera corallina. Potrebbe sembrare un fenomeno di impatto scarso o addirittura nulla, ma in realtà i coralli svolgono un ruolo fondamentale. Uno studio internazionale condotto dall’Università di Bologna (pubblicato su Nature Communications) ha dimostrato l’efficacia delle barriere come difese naturali dalla forza distruttiva delle onde, oltre al ruolo imprescindibile svolto nel mantenimento della biodiversità marina. Se scomparissero i coralli, tutte le zone costiere limitrofe sarebbero maggiormente esposte a rischi e sarebbe necessario adottare misure preventive dai costi molto elevati. Inoltre, sempre guardando all’elemento economico, vi sarebbero anche conseguenze indirette, come la diminuzione dei flussi turistici, sui quali intere aree della barriera basano la propria economia.
Ma in che modo agisce, direttamente, l’aumento della temperatura? Tramite il bleaching, cioè la progressiva perdita di colore e – se così si può dire – della linfa vitale della barriera corallina. Un riscaldamento prolungato dell’acqua, infatti, determina la morte dei coralli.

Inquinamento:

L’Organizzazione Mondiale della Sanità pubblica lo studio effettuato sull’inquinamento atmosferico. Il 90% della popolazione mondiale respira aria fortemente inquinata, 9 persone su 10 e provoca ogni anno 7 milioni di morti
I dati sono stati elaborati analizzando 4.300 città in 108 nazioni. Il mix rilevato è composto da particelle inquinanti liquide e solide che, una volta respirate, possono rimanere intrappolate nei polmoni. Tra le sostanze ci sono solfati, nitrati e carbone nero, scorie create dal traffico, dalle lavorazioni industriali, dagli impianti per produrre energia e dalle aziende agricole. Ciò può portare a sviluppare asma, cancro ai polmoni, malattie cardiovascolari, infarto e un disturbo cronico ostruttivo dei polmoni. I Paesi più inquinati sono Asia e Africa. Tuttavia anche le megalopoli americane ed europee presentano livelli alti di inquinamento. A volte si supera 5 volte i livelli stabiliti dall’OMS.
Secondo un studio dell’Unicef, i bambini colpiti in tutto il mondo sono 17 milioni: due terzi di questi vivrebbero in Asia.

Questione acqua:

Più di 55.000 km3 di acqua dolce si rigenerano ogni anno sulla terra, di cui se ne utilizzano poco meno del 7% e intorno alle quali si scatenano grandi interessi e inquietudini. Il problema è il difficile accesso a queste risorse: 13 paesi su 177 detengono il 64,4% delle risorse idriche mondiali, mentre la richiesta di acqua aumenta in maniera vertiginosa per soddisfare una sempre crescente domanda di produzione di cibo. Alla fine del 2011, l’89% della popolazione ha accesso a una fonte migliorata di acqua potabile e il 55% può ricevere acqua da sistemi intubati, più sicuri e regolari. Ancora 768 milioni di persone non ricevono acqua potabile e 185 milioni si affidano a risorse idriche superficiali inquinate e irregolari.

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