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2008 – Tour Extra Europeo: Terrasanta

Tour extra Europeo attraverso Slovenia, Croazia, Bosnia, Serbia, Bulgaria, Turchia, Siria, Giordania, Palestina, Israele

Partenza da Massarosa il 12 aprile e arrivo a Gerusalemme il 14 maggio, per un totale di km 4680 percorsi in giorni 33 ad una media giornaliera di 146 km.

A partire dal 12 Aprile fino al 14 Maggio 2008 (33 giorni) ho effettuato un giro lungo 4680 Km, durante il quale giornalmente inviavo un diario ai siti www.aniad.org e www.maurotalini.it.


E’ con questo viaggio che inizio a scrivere il mio blog personale nel mio sito…

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Voglio subito iniziare col dirvi, come ho scritto sul mio sito a fine tour, che è stata un’ESPERIENZA STRAORDINARIA. Così come ogni anno, sono partito dal teatro Vittoria Manzoni del Comune di Massarosa. C’è stata una piccola cerimonia a cui erano presenti: l’Assessore allo sport Claudio Marlia, le autorità di rappresentanza della A.U.S.L. Versilia, la Dott.ssa Rosa Maria Meniconi per il Centro Diabetologico Versilia, il Vice Presidente Regionale Giacomo Bacci, il Presidente della FCI provinciale Gianfraco Battaglia, i rappresentanti del Coni di Lucca, le numerose associazioni ciclistiche ed altre associazione del territorio, i miei amici, la gente del mio paese, la stampa, la televisione e i vigili urbani che mi hanno fatto da apripista per i primi 10 Km. Sono partito sotto qualche goccia di pioggia (che fino al confine con la Siria è stata tante volte mia compagna di viaggio), festeggiato e incoraggiato dalle tante persone presenti, ed in serata sono arrivato con il sole. Al terzo giorno a Trieste ho lasciato la pianura (che da qui a Gerusalemme, a parte qualche breve tratto, diverrà utopia) ed ho sconfinato in Slovenia, al quarto giorno ero in Croazia, e percorrendo la costa ho trovato un saliscendi senza tregua, ma vedeste che posti?aridi e isolati, ma bellissimi!!!al quarto giorno ero in Croazia, e percorrendo la costa ho trovato un saliscendi senza tregua, ma vedeste che posti?aridi e isolati, ma bellissimi!!!al quarto giorno ero in Croazia, e percorrendo la costa ho trovato un saliscendi senza tregua, ma vedeste che posti!!! …. aridi e isolati, ma bellissimi!!!

Lasciata la costa croata sono entrato in Bosnia facendo tappa obbligatoria a Medugorje, luogo di grande fede e spiritualità, dove per metà della giornata ho staccato la mente dal mio ruolo di ciclo viaggiatore e mi sono calato nella preghiera. Che atmosfera particolare si respirava là!!! Una volta partito da Medugorje mi sono trovato in un altro mondo?le strade sconquassate e piene di buche (a fine tour conterò 17 forature), enormi cimiteri… lungo la strada ho incontrato resti e macerie di case abbandonate a causa della guerra della ex Jugoslavia ed in Bulgaria ho vissuto l’unico episodio in cui ho avuto un po’ di paura: mi trovavo in un posto isolato e avevo appena finito di riparare la bici a causa dell’ennesima foratura, ad un certo punto si è fermata una macchina su cui viaggiavano quattro tipi loschi,uno di loro mi ha detto in maniera pretenziosa di cambiare i soldi da lui, euro in cambio di moneta bulgara, e mi ha offerto altre cose, tutte illegali ovviamente. Io ho rifiutato e dopo qualche kilometro la stessa auto mi ha superato a colpi di clacson. Poi ho attraversato la Turchia da nord-ovest a sud-est in 13 giorni (e questa parte del viaggio meriterebbe un resoconto a se per descrivere il suo popolo super accogliente).

Tra i tanti episodi come non sottolineare i tè offerti lungo la strada, appena mi fermavo in un piccolo paese poco dopo ero circondato da tante persone, e come in un film western avevo proposte di pernottamento con il facchino subito pronto ad aiutarmi, anche se alcune volte gli hotel erano un po’ così? Come per esempio ad Elmadag, dove quando sono arrivato era già buio e la gente del posto mi ha trovato alloggio in una caserma per lavoratori… E Istanbul? Gran bella città ma non fa per me? Mai vista una città così caotica… Poi la Cappadocia, un posto particolare, indescrivibile!!! Un museo a cielo aperto: case, Chiese, Monasteri costruiti nella roccia, sottoterra. Pedalavo ed intorno a me vedevo solamente caminetti e paesi da lontano,tutto di pietra lavorata? Ed ad Urgup ho incontrato (cosa insolita per me visto che viaggio in solitario per scelta) il mio cosiddetto angelo ciclo pellegrino, ossia Emanuele Bellini, “il portatore di insulina” anche lui diretto a Gerusalemme (partendo dalla Cappadocia). Nel programma che ci eravamo fatti avevamo previsto di incontrarci al confine con la Siria, ma io ero in anticipo sulla mia tabella di marcia e quindi il nostro incontro si è anticipato.

Devo dire che, a parte il primo giorno in cui ho trovato un po’ di difficoltà ad adattarmi a pensare e a pedalare in due, gli altri tre giorni passati insieme fino ad Iskenderun sono stati bellissimi, un’esperienza nuova e positiva per me, durante la quale siamo stati ospitati anche da suore e da monaci. Come sapete l’insulina dopo 30 giorni a temperatura ambiente non è più efficace. L’anno scorso durante il viaggio per Capo Nord a metà percorso erano venuti i miei genitori a portarmela. Quest’anno non potevano perciò è venuto Emanuele, ecco il perché l’ho chiamato angelo ciclo pellegrino!! Dopo 4 giorni di pedalata condivisa ci siamo salutati e dati appuntamento a Gerusalemme. Passata la Turchia ho cominciato a sentire un’adrenalina diversa… suggestiva… avrei attraversato il deserto… E chi l’ha detto che è tutto pianeggiante? Un continuo dislivello come in Siria, che variava dai 400 metri ai 1400 metri, in Giordania con altimetria più bassa, con tanti saliscendi stile Capo Nord ma con una differenza non indifferente: i 35 gradi al sole. Da citare in Siria la visita al “Krak dei Cavalieri”, un castello-fortezza costruita dai crociati su di un alto colle, che spettacolo!!!

L’entrata in Israele mi ha provocato diversi stati d’animo che descriverei con aggettivi tipo: entusiasmante, spettacolare, sensazionale ma anche con qualche attimo di nervosismo per la stanchezza, nel trovare l’albergo mi dicevano che avrei dovuto percorrere 1 km e poi erano 10 e la notte intanto calava nel deserto… ed anche per aver dovuto rinunciare ad arrivare un giorno prima a Gerusalemme a causa delle 3 ore perse nel confine tra Giordania ed Israele. Il giorno dopo da Kalia, Mar Morto (400 metri sotto il livello del mare) sono arrivato ai 700 metri di Gerusalemme percorrendo il deserto della Giudea. Il momento che mi ha portato alla realtà (in questo giro irrealmente straordinario) è stato quello in cui ho visto un semplice cartello con scritto WELCOME TO JERUSALEM,una meta che avevo già in mente prima del tour di anno scorso, Capo Nord è stata la prova, la verifica, a me stesso per capire, per valutare le mie reali capacità ad affrontare e superare un’impresa impegnativa e difficile come quella di Gerusalemme.

Una volta arrivato sono stato accolto da un giornalista, un fotografo ed un interprete italiano e mi sono riservato di visitare la Città Santa nei giorni a seguire. Vi assicuro che la visita del Santo Sepolcro dove Gesù è risorto, della via Dolorosa, del Monte degli Ulivi, della Basilica della Natività a Betlemme, il ritorno nel deserto sempre in bici fino a Gerico e sul Monte delle tentazioni di Gesù, sono state esperienze molto toccanti. Chi ha fede riesce veramente a sentire la presenza di Cristo Nostro Signore.

Ora che sono tornato alla vita di tutti i giorni, cosidetta “normale”, sono ancora più convinto di prima che senza la preghiera non sarei riuscito a portare a termine questo meraviglioso Tour. Il mio rapporto con Dio, specialmente in questi anni di pedalate, si è fortificato. Questo non vuol dire che sono un buon cristiano, ma cerco ogni giorno di migliorarmi e devo dire che la fede mi da quella serentià nell’affrontare la vita giorno per giorno che altrimenti forse non avrei. AFFIDARSI alla PREGHIERA aiuta.

Sotto vi elenco alcune particolarità di questo tour:

  • La povertà dei paesi attraversati
  • – Le strade isolate?e specialmente quelle della ex Jugoslavia in condizioni pietose ( 17 forature, 3 cambi di copertoni, 3 razzini spezzati, e una catena spezzata)
  • – Il tempo piovoso fino in al confine con la Siria
  • – I pernottamenti sempre un po’ incerti
  • – Le notti passate nei campeggi, negli ostelli, dove non ci sono né ristoranti né comodità
  • – Il deserto… brullo… sassoso… arido…
  • – La sensazione di irrealtà (del resto come tutti i tour)
  • – I cammelli
  • – L’accoglienza sorprendente del popolo della Turchia, la nazione più ospitale di tutti i miei viaggi
  • – I Beduini nomadi del deserto
  • – Le Moschee ovunque
  • – Le numerose domande sulla bandiera che avevo attaccata alla bici con la scritta “DIABETES NO LIMITS”
  • – E tante altre..

Devo dire che mi sono trovato bene, al contrario di tutti i pregiudizi che le persone hanno riguardo alle popolazioni abitanti nelle terre che ho attraversato.


Dal mio punto di vista è fondamentale non perdere mai l’entusiasmo e l’ottimismo, quella sensazione di positività che ti fa credere nelle cose e nelle persone anche quando tutto intorno a te apparentemente è negativo. Quante paure, dubbi, incertezze prima di andare, però una volta partito le affronti giorno per giorno, fanno meno paura e tutto và, anzi, tutto è andato bene! Prima di partire tanti mi dicevano di non andare, di cambiare meta, visto le zone politicamente instabili che avrei attraversato, ma ogni volta che sentivo queste critiche dentro me la sfida si caricava ancor di più… L’esperienza accumulata in questi anni mi diceva che ce la potevo fare… Sensazioni… Positività.

Il filo che accomuna tutti i miei tour è lo scambio reciproco di gentilezze con le persone che incontro senza un “doppio fine… un interesse…”, come invece può accadere facilmente nella vita di tutti i giorni. Solo il piacere di un saluto, di un sorriso, di due chiacchiere.

Concludo col dire, anche se forse sarò ripetitivo, che IL DIABETE NON E? UN LIMITE, anzi lo ritengo UNA SCUOLA DI VITA. DIABETES NO LIMITS! Molte volte mi sono trovato a mangiare obbligatoriamente cibi assai diversi da quelli presenti nella mia abituale alimentazione, e forse nemmeno troppo adatti, la glicemia comunque in quei giorni si è mantenuta su valori più che soddisfacenti, e durante l’attività fisica è stata ottima, ho avuto solo qualche iperglicemia durante la notte. Facevo tra i 10 e i 12 sticks al giorno e il fabbisogno d’insulina è calato quasi del 50%.


UN GRAZIE A… ANIAD (Associazione Nazionale Italiana Atleti Diabetici). Assessorato allo sport del COMUNE di MASSAROSA. Azienda Farmaceutica NOVONORDISK. Centro DIABETOLOGICO Lido Di Camaiore. Famiglia, Amici, Colleghi di lavoro, Conoscenti e tutte le persone che non conosco ma mi hanno pensato

Eravate con me prima, durante il viaggio e all’arrivo a Gerusalemme. Grazie di cuore. Auguro a tutti di credere nei vostri sogni e di lottare per realizzarli onestamente, senza pestare i piedi a chi vi è accanto. Proviamoci! E se non va, riproviamoci! MAI MOLLARE!!!

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